dalla Collezione
Opera: Maria Maddalena penitente
Tecnica: Olio su tela
Genere: Pittura
Autore: Sconosciuto
Data: 1600 circa
Provenienza: Palazzo Baronale, Ottati
Museo: Galleria Museo MUVIO
Dimensioni: 72x82 cm
Pregevole raffigurazione della Maddalena penitente con l'immancabile teschio, attributo della penitenza. Il dipinto è evidentemente di ottimo livello e si distingue, oltre che per la qualità pittorica, per la bellezza della protagonista dai lineamenti perfetti. Il soggetto, tra i più ripresi del XVII secolo, è in questa tela una composizione di incredibile bellezza. Si colloca proprio nel '600 e assieme alla produzione napoletana va considerata la massima espressione della pittura italiana del XVII secolo.
DESCRIZIONE
La scena della Maddalena penitente è ambientata all’esterno e la Santa viene rappresentata seduta, davanti a un piccolo scanno, in abiti eleganti con la camicia bianca che lascia semiscoperta una spalla. I capelli sono lunghi e mossi e in essi la luce si riflette facendoli apparire realistici e dandoci quasi la sensazione di poterli toccare. Il gesto della Santa, attraverso cui si offre a Dio, è lo sguardo rivolto verso il cielo, colmo di emozione, ad evocare il pentimento. Nella sua mano destra tiene la croce mentre il teschio è poggiato sulla gamba sinistra, con il suo attributo iconografico, nell’ambivalenza di sacro e profano, peccatrice e nello stesso tempo penitente. Il gomito poggia su un grosso libro che potrebbe essere la Bibbia aperta sullo scanno. Quasi sempre rappresentata a mezzo busto in questa speciale e grande tela la Santa appare quasi a figura intera. Il cuore del quadro è la luce che lo pervade interamente rendendo i contorni più netti, conferendo spessore alle ombre e creando un’atmosfera intima, introspettiva che coglie una giovane Maddalena in un momento privato con lo sguardo perso nei pensieri.
Opera: Arche da grano (Arconi – Madie)
Tecnica: Artigianato in Legno
Genere: Arredamento - Credenza
Autore: Sconosciuto
Data: 1600 circa
Provenienza: Palazzo Baronale, Ottati
Museo: Galleria Museo MUVIO
Due grandi e antiche arche da grano in legno in stile rustico, perfettamente conservate, costituite essenzialmente da una capace cassa rettangolare a coperchio ribaltabile, destinate sia alla lavorazione che alla conservazione di derrate alimentari ma soprattutto di grano. Simbolo della casa, dal punto di vista economico avere la madia piena significava avere ricchezze di ogni genere. Entrambe le arche sono dotate nella parte frontale inferiore di un’apertura (bocchétta) rastremata in basso, chiusa da una tavoletta che scorreva tra due guide convergenti in basso. Sollevando più o meno la tavoletta, si erogava la quantità di grano desiderata. Quasi sempre, all’interno del mobile, vi erano uno o due bastoni in legno, fissati alla parete frontale e a quella posteriore, ai quali venivano appesi formaggi per permettere una stagionatura dolce e per difenderli dai topi. A volte, il formaggio lo si adagiava sul grano. Data la grandezza delle arche, il criterio modulare di costruzione permetteva di montarle in situ senza inconvenienti per il trasporto. A causa dell’ingombro, erano situate in un locale adibito a dispensa del Palazzo.
Opera: Sant’Antonio di Padova con Bambino e giglio
Tecnica: Legno scolpito e dipinto
Genere: Statua
Autore: Sconosciuto
Data: 1600 circa
Provenienza: Palazzo Baronale, Ottati
Luogo: Chiesa di S. Biagio dalla Galleria del Museo MUVIO
Il Santo è rappresentato in piedi con l'abito dell'Ordine francescano e con i sandali ai piedi. Egli tiene Gesù Bambino e il Vangelo con la mano e il braccio sinistro e un giglio, segno di purezza, con la mano destra. La statua, finemente scolpita, poggia su una base lignea squadrata e sia il Santo che il Bambino portano in testa una corona. La statua insieme al Convento dei Cappuccini di Ottati fu acquistata da uno dei proprietari del Palazzo Baronale di Ottati e in esso è stata conservata per molti anni. Oggi impreziosisce la Chiesa S. Biagio patrono del piccolo Borgo.
Opera: San Francesco
Tecnica: Olio su tela
Genere: Pittura
Autore: Sconosciuto
Data: 1600 circa
Provenienza: Collezionista Privato
Museo: Galleria Museo Muvio
Dimensioni: 54x72 cm
Suggestivo dipinto italiano del XVII secolo ad olio su tela raffigurante un soggetto di arte sacra. Il quadro, di grande misura e impatto, è di buona mano pittorica e non ha subito interventi di pulitura, restauro conservativo e rintelaiatura e presenta piccole imperfezioni e alcuni graffi sulla tela.
DESCRIZIONE
Il dipinto raffigura San Francesco in un momento di intensa preghiera. Il Santo, vicino a un tavolo sul quale vi è una semplice croce in legno e il cranio di un teschio, simbolo allusivo alla morte, si mostra vestito con un povero saio, con i segni delle stimmate sul dorso delle mani e con lo sguardo concentrato e rivolto verso il basso a restituire l'impressione del profondo raccoglimento. Tutti gli elementi del dipinto sono pertanto simboli che esplicitano il forte messaggio devozionale di cui l'opera è portatrice.
Le opere dell'artista Pasquale D'Aponte
Una vita per l'arte
Pasquale D’Aponte nasce a Mercato San Severino (SA) il 03/10/1910 dove vive con i suoi genitori e le sue due sorelle fino all’età di 22 anni. Si sposa e ha 4 figli che però è costretto a lasciare a causa dello scoppio della grande guerra. Autodidatta, fin da giovane sviluppa la sua passione per il disegno e la pittura. Il 15/10/1939, a 29 anni, sbarca a Tripoli dopo essersi arruolato nella 140 esima legione dell’esercito italiano nel corpo dei Carabinieri del Regno per combattere la seconda guerra mondiale sul fronte Libico. Rientra in Italia il 10/01/1947 dopo una lunga prigionia in Egitto da parte degli inglesi. Anche in questi anni continua a disegnare e dipingere. Al suo rientro riprende appieno la sua attività di pittore dipingendo e affrescando per lo più Chiese e Conventi. Proprio dalla sua terra trae ispirazione. E’ qui, tra colline e campagne, che il pittore, armato di spatole, oli e pennelli, si confronta con un mondo di stimoli infiniti che riproduce su tela. Ogni momento libero è occasione per immergersi totalmente nel suo mondo, solo con la sua tela e la natura che si trova di fronte. Dipinge scene e personaggi biblici, ma anche scene di vita quotidiana, paesaggi, personaggi e natura morta. La sua continua ricerca di nuove forme di espressione lo portano in età matura ad arricchire la sua collezione con sculture di legno; pregevoli sono le sue statue in legno raffiguranti personaggi (pastori, bambini, etc) a figura intera. Un artista completo, pittore e scultore, celebrato per le sue doti innate e per l’armonia e la bellezza delle sue opere.