IL PALAZZO BARONALE DI OTTATI
Una nobile cornice
UBICAZIONE. Il Palazzo Baronale di Ottati è ubicato nel cuore del piccolo borgo cilentano, nelle immediate vicinanze della pregevole e antica Chiesa di S. Biagio, patrono di Ottati.
Per la sua notevole estensione esso si affaccia su via Marconi, a sud e a ovest, su Via Pie di la Torre, a est, e su via XXIV Maggio, a nord, in posizione baricentrica rispetto all’intero territorio comunale. L'ingresso principale è prospicente una delle piazze, Piazza Piè di la Torre, più caratteristiche e antiche del piccolo borgo.
ORIGINI. Le origini del Palazzo risalgono alla fine del 1600 e la sua storiografia si intreccia con quella delle famiglie più importanti dell’epoca medievale campana. Tra queste ultime si annoverano la famiglia di Luigi Sanseverino, insignito principe di Salerno nel 1463, la famiglia Caracciolo, la famiglia Capece Galeota e il casato di Tommaso Mariconda, Principe di Garagusa e feudatario di Ottati dal 1774 al 1777, anno della sua morte. Quest’ultimo ha di fatto segnato la storia del piccolo borgo regalandogli di diritto una notorietà anche se in tono modesta. Il personaggio che forse ai più non dice nulla, nel lontano settecento, epoca in cui visse e nel contesto di un piccolo centro come poteva essere Ottati in Principato Citra, ebbe una sua fama e notorietà. Inoltre, il destino ha voluto che il legame tra il principe Mariconda con questa terra durasse sino ad oggi, grazie alla presenza della sua sepoltura all’interno della Chiesa di S. Biagio.
CARATTERI ARCHITETTONICI. Il Palazzo Ducale presenta caratteri di notevole pregio architettonico. In particolare, l’impianto del fabbricato ricorda quello dei castra e la sua corte interna quello delle fortificazioni medioevali o dei conventi di cui vi è abbondante traccia in tutto il territorio cilentano. Tuttavia, esso è anche il risultato di numerose addizioni e stratificazioni che nel tempo sono state effettuate e che testimoniano la storia delle famiglie che lo hanno abitato e l’uso che di esso ne hanno fatto. Realizzato totalmente in muratura portante, quasi a secco, esso presenta setti portanti anch’essi in muratura con strutture orizzontali in legno. Negli anni, è stato interessato da un lento e progressivo deterioramento ad opera degli agenti atmosferici, degli eventi sismici, dell’abbandono e dell’assenza di interventi di manutenzione. Prima della sua ristrutturazione parte del tetto era in tali condizioni di vetustà da non potersi opporre alle infiltrazioni di acqua piovana e in generale il Palazzo si presentava in condizioni molto precarie.
SUPERFICI ESISTENTI A PIANO. L’edificio è costituito da tre piani fuori terra, un seminterrato, una corte interna e un giardino con alberi centenari.
Al piano primo si accede mediante il grande portone in legno, sormontato dallo stemma baronale in marmo pregevolmente scolpito, posto sulla gradinata prospicente la Piazza Piè di la Torre. La planimetria di questo piano è costituita da una bella corte interna su cui si affacciano le sale del Museo MUVIO che si sviluppano proprio lungo il perimetro della corte. Sempre nella corte è possibile ammirare due scaloni in pietra che conducono al secondo piano del Palazzo e una secolare fontana in marmo. Un tempo gli spazi intorno alla corte erano adibiti a deposito di derrate alimentari e grano e alla conservazione di olio. Oggi questi spazi ospitano la Galleria e la Biblioteca del MUVIO. A est della corte vi è poi un portico, sotto il quale venivano legati i cavalli, che dà accesso ai locali prima utilizzati per il ricovero degli animali da cortile e della legna.
Al piano secondo del Palazzo si trovano il Laboratorio e la Sala Cinema del Museo, ospitati in quelli che un tempo erano le cucine del Palazzo, e numerose altre camere dell’edificio. Da una di esse si accede alla terrazza che affaccia su Via Marconi e, attraverso, una scala in pietra, si arriva al giardino del Palazzo. In esso sono presenti alberi secolari di ciliegie, olive, noci, fichi, mele, loti e nespole.
Dal vano scala interno si raggiungere il piano nobile del Palazzo, sito al piano terzo. Quest’ultimo ha una pianta simile a quella del piano sottostante ma è contrassegnato, prospetticamente, dalla presenza di balconi. Da questo piano è possibile accedere a una serie di camere contigue comunicanti poste sul lato ovest e sud dell’edificio e al grande e maestoso salone delle feste.
RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE. Negli ultimi anni il Palazzo è stato oggetto di una importante opera di ristrutturazione e riqualificazione ottenuta mediante la progettazione sapiente di chi ha inteso recuperarne e preservarne la memoria attraverso anche lo studio dei particolari costruttivi e architettonici e di come essi si sono mutati nel tempo. I lavori sono durati diversi anni e hanno contemplato sia il consolidamento statico di parte della struttura che il recupero e la valorizzazione degli spazi e degli ambienti. Lo stato di abbandono ha comportato la necessità di intervenire sull’intero impianto strutturale del Palazzo. Un team di professionisti esperti afferenti a più settori disciplinari si è occupato della progettazione e della ristrutturazione.